venerdì 25 aprile 2008

SENZA PAROLE

Certe volte succedono cose che minimante ti aspetti, certe volte rimani sbalordito nel sapere cose che mai ti saresti sognato di sentire, almeno non ora, non a quest’età. La natura è crudele, ingiusta e penso che non finirà mai di stupirmi. Purtroppo mi sento piccolo piccolo, impotente, incapace di fare niente o di essere utile in qualsiasi modo. Spero solo che tutto si concluda per il verso giusto, non voglio nemmeno pensare al contrario. Vero sono con te.

CAMBIO DI STAGIONE

L’arrivo della bella stagione è coinciso, come d’abitudine secolare della mia famiglia, al cosiddetto cambio di stagione. Armadi rovesciati da cima a fondo, grandi pulizie di tutto e di più e soprattutto momento fatidico per decidere cosa tenere e cosa dare via. Non pensavo di avere così tante schifezze, non vi potete immaginare la quantità di roba che ho dato via e della quale mi sono chiesto: “ma come ha fatto a entrare nel mio armadio?” Sinceramente una risposta non sono riuscito a trovarla, ma un dato di fatto è che ho svuotato praticamente mezzo armadio(mia mamma ogni tanto si affacciava in camera mia sbalordita per la quantità di cose che continuavo a eliminare). Ho gettato via di tutto, dai pantaloni alle magliette, dalle felpe alle cinture…se ci ripenso mi viene da ridere. E allora cosa mi sono detto: “ho buttato via così tante cose che adesso me ne devo ricomprare un po’”. Così approfittando della chiamata di un mio amico che era più o meno nella mia stessa situazione, ho messo via tutti i buoni propositi di passare il pomeriggio sui libri e sono andato a fare shopping. Ah…quant’era che non ci andavo, quant’era che non mi compravo più niente…veramente un secolo…così preso dalla voglia di fare acquisti ho preso il bancomat di mio padre e mi sono diretto in quel di Barberino. Non avevo mai comprato niente all’outlet perché non avevo mai trovato niente che mi piacesse veramente o che fosse così conveniente da meritare di essere acquistato ma oggi ero partito con tutte le buone intenzioni del mondo. Purtroppo arrivati lì non c’è stato niente da fare, me ne sono tornato a casa con le mani vuote(tranne un misero golfino comprato giusto per dire non ho fatto un viaggio a vuoto) per la gioia dei miei genitori che si sono visti restituire un bancomat praticamente intatto e un po’ meno per me.
E adesso come faccio??Cosa mi metto?? Si vedrà…qualcosa troverò..anche se mi devo decidere a accontentarmi un po’ di più sennò andando avanti di questo passo non mi comprerò niente per i prossimi 20 anni.
L’idea del cambio di stagione però mi ha dato lo spunto per fare qualche riflessione…già il termine di per sé fa pensare “c-a-m-b-i-o d-i s-t-a-g-i-o-n-e”…e quindi mi sono messo un po’ lì a riflettere su cosa io avessi combinato in questa stagione che adesso sta finendo e in che cosa combinerò in quella che verrà..Ovviamente la mia mente è andata subito a pensare agli studi, a quello che hanno significato per me questi mesi e a quello che significheranno quelli che verranno…tanti pensieri come sempre, mille paranoie e miliardi di insicurezze…incertezze di ogni genere e paure di ogni tipo…domande del tipo “ce la farò??” e risposte del tipo “boh…” Eviterei di proseguire oltre su questo argomento prendendo atto però che una nuova stagione è adesso ufficialmente iniziata(aspettavo il cambio degli armadi per annunciarlo) e quindi adesso che siamo all’inizio non dovremo far altro che aspettare, ci risentiremo tra poco per vedere di fare qualche bilancio conclusivo… Adesso scappo che, siccome devo uscire, devo ingegnarmi per riuscire a trovare qualcosa da mettere altrimenti mi tocca stare a casina…

mercoledì 23 aprile 2008

COMPITO 8

Le mie orecchie si sono deliziate ieri nel sentire le stupende parole del professor De Bernard:parole sante, davvero, che però sembrano essere destinate a rimanere tali. Come spesso si dice “tra dire e fare c’è di mezzo il mare”. Che le sue fossero frasi bellissime sono d’accordo, che il suo intento personale fosse pieno di buoni propositi pure, ma dubito fortemente che qualcosa di ciò che ha proposto possa realizzarsi veramente. Non credo che sia un eccesso di pessimismo da parte mia, penso solo di essere, come al mio solito, un impeccabile realista. E’ bello sentire qualcuno di una generazione lontanissima dalla mia, con un trascorso così importante, che trova ancora la voglia e il desiderio di occuparsi dei giovani, della loro formazione e delle loro esigenze però sono convinto che, nonostante l’importante rappresentanza di ieri dei docenti della facoltà, molti abbiano idee completamente diverse e che forse, per quelle due ore di ieri pomeriggio, hanno fatto finta di condividere quel tipo di approccio(non voglio generalizzare ma penso che per la stragrande maggioranza di loro sia così). Penso che già il titolo voglia dire molto “I have a dream”, il famosissimo motto di Martin Luter King, simbolo per tutti coloro che hanno un qualcosa in cui credono e si muovono a tutti costi per realizzarlo. Purtroppo la realtà dell’ateneo fiorentino, per quel poco che posso averne assaporato io, è ben diversa dal “dream” del professor De Bernard e anche le prospettive future non sembrano poi così tanto migliori.
Nel mio caso è ovviamente troppo presto per parlare del rapporto medico-paziente, mi sembra un po’ fuori luogo chi ha già la pretesa di parlare del suo futuro professionale, perciò preferirei non esprimermi per ciò che riguarda l’empatia tra paziente e medico. Voglio però ribadire tutto il mio sostegno per ciò che riguarda la condivisione, la cooperazione e l’aspetto sociale che interessano questa professione.
Come sempre non sono riuscito a esprimere tutto quello che penso nel modo in cui volevo, perché la tastiera ma la forma scritta in generale mi limitano abbastanza. Spero di trovare l’occasione di discutere con qualcuno di tutto questo e se ieri non sono intervenuto è stato solo per la mia eccessiva timidezza che mi ha inibito non consentendomi di esprimermi davanti a tutti. Vabbè…è andata così..forse prima o poi ci riuscirò anche io a farmi comprendere a pieno…per adesso accontiamoci di questo!

venerdì 18 aprile 2008

MA COME MAI HO SEMPRE SONNO?

Finalmente oggi sono riuscito a risolvere il dubbio che da tempo mi martellava e cioè il motivo per cui questo stramaledettissimo blog mi pubblicasse tutti gli interventi in data 28 marzo(penso che primo o poi il numero 28 me lo giocherò). Per essere sinceri il problema non è stato veramente risolto ma solo “aggirato” e poi, volendola dire tutta, il merito non è nemmeno tutto mio.
Comunque veniamo a noi….ecco che è arrivato un altro venerdì, il giorno che io adoro più in tutta la settimana perché è il giorno che precede due giorni senza università e con la possibilità di dormire un pochino di più(io già il sabato, per non parlare poi della domenica, inizio a fare il conto alla rovescia di quante ore, minuti e secondi mancano all’inizio di un’altra interminabile settimana).
Programmi per la serata non ce ne sono ma siccome sto già morendo di sonno adesso e non mi posso assolutamente permettere di fare la pennichella pomeridiana, mi sa che farò poco o niente, ma si vedrà. Mi piace vivere al momento senza farmi troppi programmi per il futuro e poi quel che sarà, sarà. Oddio, a dirla tutta non è nemmeno così perché generalmente sono un paranoico di prima categoria che di solito si fascia la testa ancor prima di batterla, ma adesso mi fa talmente tanta fatica dover pensare a stasera che mi rifugio in questa mia falsa autoconvinzione che voglio vedere le cose per come vanno sul momento senza preoccuparmi troppo di quello che verrà.
Comunque una cosa la devo proprio dire, io non so voi, ma mi sento proprio un disastro:sono sempre stanco, dormirei ininterrottamente per una settimana a fila e il più delle volte non ho voglia di fare niente se non di passare dal letto al divano, dal divano al computer e poi dal computer di nuovo al letto. Ma cosa mi sta succedendo?? Quale il motivo di questa mia metamorfosi improvvisa?? Io che ero così attivo e pieno di voglia di fare sempre e comunque….non sarà mica questa università la fonte dei miei problemi, vero?? Perché sennò qui c’è da spararsi visto che ci sono ancora un minimo di 5 anni e mezzo…
Con questo dubbio amletico sulla mia attuale condizione concludo questo mio intenso post e vi do appuntamento alla prossima miei affezionati lettori!

giovedì 17 aprile 2008

ELEZIONI...CHE DISASTRO(IN TUTTI I SENSI)..

Ecco che dopo una lunga, ma forzata, assenza dal web adesso vi faccio ritorno. Un po’mi è mancato questo blog ma giuro che non ho trovato veramente il tempo per accendere il computer e adesso che ci sono mi sono dimenticato di tutte le cose che volevo scrivere e mi sembra di stare qui a parlare del niente…
Ah…ecco che mi è venuto in mente quello che volevo dire…volevo spendere due parole, ma proprio due di numero, su queste elezioni…
Non è come starete pensando voi, cioè non voglio parlare del risultato elettorale sul quale preferisco esprimermi con un secco NO COMMENT(e con questo credo di aver detto già abbastanza), ma voglio parlare della mia personale esperienza:dal fatto che era la prima volta che andavo a votare al fatto che io queste elezioni le ho vissute molto da vicino dal momento che sono stato a afre lo scrutatore….mamma mia che esperienza….
Non so davvero come definirla perché mi trovo in difficoltà a esprimere con un solo aggettivo cosa è significato per me stare due giorni e mezzo chiuso dalla mattina alle 6 alla sera alle 11 all’interno di una squallidissima scuola a scrivere numeri di carte di identità e di tessere elettorali.
Se da una parte sono il primo a dire che comunque non è che la cosa sia stancante da un punto di vista fisico, dall’altra ritengo che, a livello psicologico, sia a dir poco logorante. Il tempo non passa mai e fondamentalmente tranne fare 1500 timbri e 1500 firme all’inizio e alla fine non c’è davvero niente da fare. E allora di cosa mi lamento?? Alla fine mi pagano anche, no?? Bè il discorso sarebbe lungo ma penso che in poche parole possa riuscire a rendere l’idea: immaginate una ragazzo di 20(sarei io, anche se ancora non ce li ho) chiuso per due giorni e mezzo in una stanza con:
1) Una professoressa di italiano e latino di un liceo, parecchio frustrata della sua condizione di insegnante e con un profondo odio per tutti coloro che hanno, o dimostrano, meno di 40 anni
2) Un architetto quasi sessantenne che siccome ha una laurea e un ufficio tutto suo deve far vedere di essere una persona colta, potente, preparata e benestante e non deve perdere occasione di sottolineare che è onnisciente su ogni campo del sapere
3) Una studentessa universitaria di 25 anni(che fa filosofia) e che a vederla come minimo gliene dai 35/40, che non apre bocca nemmeno a forzarla e che quelle due o tre volte nell’arco di questi due giorni che ha parlato era meglio se stava zitta
4) Un cinquantenne che si definiva imprenditore( anche se non mi è riuscito capire in che campo), che aveva con sé un portatile dal quale non si è mai staccato, facendo letteralmente i “cazzi” suoi per due giorni e combinando solo casini di cui accusava me(il più giovane e inesperto)
5) E infine una signora normalissima di una quarantina d’anni che insegnava italiano agli stranieri e che in quel covo di pazzi sembrava essere la più normale anche se sempre 40 anni aveva e quindi il dialogo che ci poteva essere tra noi era quello tra una donna di 40 anni e un ragazzetto di 20
Chi farebbe a cambio??? Penso pochi e se poi sapessero che un mio piccolo calcolo ho scoperto che la paga oraria viene circa 4 euro l’ora, penso nessuno.
Via adesso vado a studiare che tra una cosa e un’altra è veramente un secolo che non faccio più niente..

giovedì 10 aprile 2008

COMPITO 6- I CARE

Stavolta più di un compito si tratta di un piacere, lasciatemelo dier. E' per me un immenso piacere spendere due parole su ciò che è successo ieri.Provo una profonda ammirazione per quei ragazzi che ieri si sono prestati a mostrare una parte di quella che è la loro vita. Penso che siano quelle le persone che hanno veramente capito che cosa significa essere medici, prima di tutto essere delle persone. Lo spirito con cui quei ragazzi partecipano al progetto "Mi illumino d'immenso", le buone intezioni che hanno e il modo con cui credono in ciò che fanno mi hanno fatto ripensare su ciò che vuol dire per me diventare medico, il vero motivo che più di ogni altro mi ha spinto a intraprendere questa dura e lunga strada:il profondo desiderio di aiutare gli altri, la voglia di mettere a disposizione di tutti il mio sapere e le mie conoscenze per giovare a quanta più gente possibile. Non ho mai parlato in questo blog delle motivazioni per cui ho intrapreso questa facoltà e forse questa è l'occasione giusta. Fin da piccolo ho sempre desiderato con tutto il mio cuore di trovare un modo per aiutare quanta pù gente possibile, di scegliere una professione che mi consentisse il contatto umano con le persone e che mi permettesse di essere utile in qualsiasi modo anche il più banale alla società. Ecco come dopo numerose riflessoni sono apporodato a medicina. Il mio non è un semplice desiderio di sapere fine a se stesso, non è una volontà di sfoggiare un titolo o di indossare un camice ma la profonda convizione di aiutare il prossimo. E quale modo migliore di aiutare gli altri se non condiveidendo??
Mi spiego meglio:condividere significa mettere a disposizione degli altri le proprie risorse, il proprio sapere, il proprio lavoro....Solo così si riesce a crescere, solo così si può veramente capire cosa significhi andare avanti. Molto spesso forse ce ne dimentichiamo, molto spesso pensiamo a noi e niente più... ma bisogna sempre tener presente che tutto ciò che circonda ci interessa, ci riguarda da vicino, è un qualcosa di nostro...spesso ci dimentichiamo che noi possediamo uno strumento che fino a qualche decennio fa non esisteva:internet. Ultimamente internet viene presentato come luogo di perversione, come un mondo virtuale nmel quale si può solo truffare o essere truffati...sicuramente in tutto questo non c'è niente di sbagliato ma d'altra parte bisogna tener ben presente che internet non è solo questo, anzi è molto molto di più. Internet è il mezzo per eccellenza per condividere, per mettere in comunione qualcosa, per far comunicare tutto il mondo...non scordiamolcelo.
Concluderei ringraziando tantissimo tutti i ragazzi che ieri si sono presentati, il prof(arf) che ci ha dato la possibilità di uscire un pò dagli schemi facendoci capire che medicina non è solo libri, appunti, fotocopie, laboratori, etc ma è molto di più:medicina è il contatto con gli altri. Grazie, grazie e ancora grazie per avermi permesso di rispondere a una domanda che sempre più spesso mi stavo ponenedo "Ma io cosa ci faccio qui?"

venerdì 4 aprile 2008

DUBBI

ma perchè mi mette tutti post pubblicati in data 28 marzo??che strana cosa l'informatica...

LA NOTTE PORTA CONSIGLIO

Ehilà popolo della notte come va??Io sono tornato adesso a casa e non sentendo l'imminente bisogno di andare a dormire ho pensato bene di accendere il computer e scrivere due o tre cose su questo blog che, nonostante lo scetticismo iniziale, posso dire che un pò mi sta iniziando a prendere.
Stasera serata tranquilla, di quelle che piacciono a me:cenino fuori e poi filmettino(tralasciamo il fatto che mi sono addormentato all'inizio) o meglio due filemttini, o un filmettino e mezzo visto che il primo per metà me lo sono perso. Al di là di tutto è stata per me una serata piacevolissima perchè io anche nella semplicità riesco a trovare il modo di stare bene e poi perchè non è tanto ciò che fai che ti fa stare bene ma con chi lo fai che conta veramente. E stasera ero con la persona più importante della mia vita, che mi ha fatto stare benissimo e mi ha detto anche delle cose che mi hanno stra-riempito il cuore di gioia.
Ma vabbè passiamo oltre a queste smancerie sentimentali perchè io mi imbarazzo tantissimo a scrivere di tutto questo sapendo che chiunque può leggerlo e quindi veniamo a raccontare quello che sarà la mia giornata di domani...
Finalmente, dopo un pò di sabati a questa parte, la sveglia non avrà orari e quindi quando mi sveglierò, mi sveglierò senza sentirmi in colpa o avere rimorsi per essere rimasto un pò di più a letto...poi studierò un pochino perchè da bravo studente di medicina quale sono un pò di studio devo sempre cercare di infilarcelo e poi alle 5 a lavorare fino a mezzanotte(se non di più..). A quel punto se il mio fisico reggerà vedrò anche di riuscire a fare qualcosina che mi distragga un pochettino e così un altro giorno se ne andrà....
Non so a quanti possa realmente interessare conoscere così a fondo la mia routine ma in questo momento mi sono sentito di condividere con chi è all'ascolto un pò di me stesso e quindi ho pensato che la cosa migliore fosse quella di far conoscere progresivamente la mia quotidianeità...
Ragazzi ho una camera che fa paura, c'è roba sparsa da tutte le parti...un casino che non ha dell'umano e che per uno tutto precisino come sono io è veramente motivo di turbamento. In questo momento però le forze di rimettere tutto in ordine scarseggiano di brutto e quindi rimanderò il tutto a domani con la consapevolezza di prendermi una di quelle parti di merda dalla mi mamma che me la ricordo per i prossimi mesi.....
Io vi saluto gente perchè adesso "me cala la palpebra" e il sonno comincia a prendersi piano piano tutte le parti del mio corpo(tranne il cervello che è in uno stato di riposo perenne) e auguro a tutti di passare un buon week end....
Ah dimenticavo...complimentoni a chiunque abbia passato anatomia!

giovedì 3 aprile 2008

COMPITO 5

Porcaccia la miseriaccia…non so cosa sia successo ma questo intervento mi si è cancellato…uffa…e adesso, dopo un mesetto mi tocca riscriverlo da capo….che nervi!!!!!


Vediamo di chiarire in poche parole che cosa significa per me la didattica e più in generale il concetto di insegnamento. Credo che l’insegnamento consista in ultima analisi nello stimolare la curiosità, il desiderio di sapere e nel fornire quella forma mentis necessaria per poi poter affrontare in modo autonomo qualsiasi tipo di studio.
Senza essere polemico e senza puntare il dito contro nessuno in particolare, mi trovo costretto ad ammettere che io, ad oggi, non ho ancora trovato tutto questo. Cioè non sono ancora riuscito a trovare quella persona in grado di suscitare in me un desiderio irrefrenabile di sapere. Con questo tengo a precisare che non ho mai avuto dei cattivi insegnanti, credo di essere stato fortunatissimo nel mio percorso di studio(dalla materna fino al liceo) perché ho sempre trovato persone splendide da un punto di vista umano, persone buone nel vero senso della parola ma tutto questo non mi è mai bastato, tutto questo non mi ha mai soddisfatto abbastanza. Sarà che io sono una persona impicciona e ficcanaso di prima categoria, sarà che io, fin da bambino, ho sempre chiesto il “perché di tutto”, sarà forse il fatto che io non sono capace di accontentarmi e di apprezzare ciò che ho…sarà…ma io nella mia vita, in tutto quello che faccio, non voglio mai accontentarmi, non voglio mai adagiarmi e rassegnarmi passivamente a accettare la realtà per quella che è: io voglio sempre il massimo e fino ad adesso il massimo non lo ho avuto!
Provo profondo rispetto per la categoria insegnati e odio con tutto me stesso quel fastidioso modo di dire che dice “Chi sa sa, chi non sa insegna!” perché sono fermamente convinto che l’insegnamento, come tante altre professioni, sia prima di tutto una passione e non un ripiego, o almeno così dovrebbe essere. Penso quindi che intraprenda questa strada debba avere ben chiaro quale sia il fine ultimo del suo mestiere:non tanto lo sbrodolare una serie di nozioni, numeri, formule, vocaboli campati in aria( ci sono i libri per tutto questo) quanto la volontà di trasmettere a chi si ha davanti il desiderio di sapere. Sono profondamente convinto di tutto questo e credo anche forse, in parte, anche io possiedo un po’ di questa bramosia di conoscenza…non so a chi vada il merito, forse a nessuno, nemmeno a me stesso…forse sono solamente uno di quel 10-20% che il prof dice nel suo blog che ha la passione per qualcosa e cerca a suo modo di coltivarla!

Mi era venuto molto più bello la scorsa volta ma adesso mi mancano le parole….e vabbè…d’ora in poi starò più attento a salvare le modifiche!

mercoledì 2 aprile 2008

I LOVE "ANATOMIA"

Perdonatemi l'intervento che sembra fatto apposta per vantarsi un pochettino ma prendetelo più come uno sfogo, una specie di urlo liberatorio per dire che un altro esame se n'è andato...inutile dire che poteva andare meglio ma è comunque da sottolineare che mi potevo aspettare molto, ma molto peggio....
E quindi sono proprio contento...stasera andrò a letto un pò più tranquillo di queste ultime sere e soprattutto non cerchero di associare ogni movimento che faccio all'azione di qualche muscolo o all'intervento dei vari legamenti....
Alla prossima lettori...