mercoledì 23 aprile 2008

COMPITO 8

Le mie orecchie si sono deliziate ieri nel sentire le stupende parole del professor De Bernard:parole sante, davvero, che però sembrano essere destinate a rimanere tali. Come spesso si dice “tra dire e fare c’è di mezzo il mare”. Che le sue fossero frasi bellissime sono d’accordo, che il suo intento personale fosse pieno di buoni propositi pure, ma dubito fortemente che qualcosa di ciò che ha proposto possa realizzarsi veramente. Non credo che sia un eccesso di pessimismo da parte mia, penso solo di essere, come al mio solito, un impeccabile realista. E’ bello sentire qualcuno di una generazione lontanissima dalla mia, con un trascorso così importante, che trova ancora la voglia e il desiderio di occuparsi dei giovani, della loro formazione e delle loro esigenze però sono convinto che, nonostante l’importante rappresentanza di ieri dei docenti della facoltà, molti abbiano idee completamente diverse e che forse, per quelle due ore di ieri pomeriggio, hanno fatto finta di condividere quel tipo di approccio(non voglio generalizzare ma penso che per la stragrande maggioranza di loro sia così). Penso che già il titolo voglia dire molto “I have a dream”, il famosissimo motto di Martin Luter King, simbolo per tutti coloro che hanno un qualcosa in cui credono e si muovono a tutti costi per realizzarlo. Purtroppo la realtà dell’ateneo fiorentino, per quel poco che posso averne assaporato io, è ben diversa dal “dream” del professor De Bernard e anche le prospettive future non sembrano poi così tanto migliori.
Nel mio caso è ovviamente troppo presto per parlare del rapporto medico-paziente, mi sembra un po’ fuori luogo chi ha già la pretesa di parlare del suo futuro professionale, perciò preferirei non esprimermi per ciò che riguarda l’empatia tra paziente e medico. Voglio però ribadire tutto il mio sostegno per ciò che riguarda la condivisione, la cooperazione e l’aspetto sociale che interessano questa professione.
Come sempre non sono riuscito a esprimere tutto quello che penso nel modo in cui volevo, perché la tastiera ma la forma scritta in generale mi limitano abbastanza. Spero di trovare l’occasione di discutere con qualcuno di tutto questo e se ieri non sono intervenuto è stato solo per la mia eccessiva timidezza che mi ha inibito non consentendomi di esprimermi davanti a tutti. Vabbè…è andata così..forse prima o poi ci riuscirò anche io a farmi comprendere a pieno…per adesso accontiamoci di questo!

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