venerdì 9 maggio 2008

IL CALCIO- 1° PUNTATA

Penso di non aver ancora mai parlato in questo blog di una cosa che mi riguarda da vicino e che fa parte della mia vita, una cosa a cui tengo moltissimo, che mi fa divertire come poche altre cose ci riescono e alla quale associo solamente dei bellissimi ricordi: il CALCIO. Sicuramente chi starà leggendo tutto questo, soprattutto le ragazze, staranno sicuramente pensando “il calcio, e sai che novità, fossi tu il primo?”…non credo di sbagliarmi, non so quante volte me lo sono sentito ripetere, quante volte sono stato catalogato come uno dei tanti che hanno la passione più banale che ci sia ma ci tengo a sottolineare che per me il calcio è molto di più.
Mi spiego meglio…nonostante io sia sicuramente un grande tifoso della fiorentina, vada ogni tanto allo stadio(ultimamente veramente poco) e mi guardi tutte le partite in televisione, ciò che intendo io relativamente al calcio è il mio vissuto personale.
Mi viene sempre da sorridere ripensando al modo in cui mi ci sono avvicinato…mamma mia…praticamente dopo aver provato mille sport tra cui nuoto, basket, rugby mi ero messo in testa di darmi all’atletica. Il motivo era piuttosto banale, era lo sport che facevano i miei compagni di classe delle elementari e allora per continuare a stare tutti insieme avevo deciso anche io di addentrarmi nel mondo dell’atletica. Mi ricordo che ero veramente motivato in questa mia scelta e che ero partito con tutti i buoni propositi. Il fatto fu che il giorno del primo allenamento io e mia mamma che ovviamente mi ci stava accompagnando non riuscimmo a trovare la palestra dove si faceva atletica. Così mia mamma, presa da una crisi isterica per tutto il tempo che le avevo fatto perdere a girare per trovare questa palestra che sembrava non esistere, ebbe la bellissima idea di parcheggiare la macchina vicino a un campo da calcio, di farmi scendere praticamente con la forza e di costringermi a entrare lì dentro. Dopo un po’ di chiacchiere con quello che era il direttore sportivo della società, andai a fare il mio allenamento di prova(ovviamente con le scarpe da ginnastica e non quelle coi tacchetti perché non era previsto che io andassi a fare una allenamento di calcio).
Mi ricordo che io ero il primo ad essere convinto che quella sarebbe stata la mia prima e unica volta su un campo da calcio, evidentemente mi sbagliavo. Sono sicuro di non essere rimasto affascinato dal calcio in sé, né di essere rimasto particolarmente colpito per le mie doti naturali di giocatore di calcio, credo piuttosto di essere rimasto colpito dall’ambiente, dalla squadra, dall’allenatore, da quel bel clima di puro divertimento che si respirava….
E così ho passato ben tre anni a giocare in quella società, una squadretta di provincia senza arte né parte, dove l’unico vero obiettivo era divertirsi e niente più. Ovviamente crescendo ho cominciato a maturare anche un po’di spirito agonistico, quel giusto che basta per avere quella sana cattiveria che in capo di porta oltre che a volerti divertire a voler vincere.
Quindi dopo qualche anno ho cambiato società, sono arrivato in una società leggermente più seria, sempre una squadretta di provincia ma leggermente più organizzata. Bene in questa squadra ci gioca tutt’ora e questo è il nono anno…sto parlando del magico Ponte a Greve. Chi non ha mai sentito nominare questa società non si scandalizzi e non si senta in colpa nei miei confronti perché si tratta di una squadrettina vicino a casa mia non troppo famosa e rinomata….

Come andrà a finire questa avvincente storia?
Quale sarà il motivo che per nove anni mi ha tenuto in quella società?
Com’è il mio presente rapportato al calcio?

A queste e a tante altre domande ancora troverete risposta nel mio prossimo post....

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